IL SIMBOLO DEL SERPENTE NELL'ANTICA GRECIA


Nell'antica Grecia la figura del serpente fu contraddistinta da un aspetto di ambivalenza.

Quest'animale era tenuto dagli antichi in grande considerazione per la sua vita misteriosa e sotterranea,  per la sua grande velocità pur senza organi motori e per la sua capacità di ipnotizzare le sue prede.

Era temuto per il suo veleno ma gli vennero conferite capacità positive, rendendolo simbolo propiziatore e donatore di fertilità.

Questo suo dualismo antitetico è senza dubbio il suo principale aspetto: veleno/medicina, maschile/femminile, immobile/fulmineo erano solo alcune delle caratteristiche che gli antichi vedevano rappresentate dal serpente.



Il primo re mitico di Atene, Cecrope, era mezzo uomo e mezzo serpente. I Giganti venivano spesso raffigurati con le gambe formate da serpenti, come Echidna, il cui corpo di donna terminava con una coda di serpente al posto delle gambe. Anche il vento Borea veniva descritto in forma anguiforme.

L'uso del serpente come simbolo maschile, fecondatore lo si ritrova nel miti più antichi, relativi alla grande madre e alla creazione dell'uovo cosmico, nato dall'amplesso con il serpente Ofione, creato dalla dea stessa poco prima sfregando tra le dita il vento di Borea. Secondo questo antico mito Ofione si arrotolò per sette volte intorno all'uovo, finché questo non si schiuse e il Creato non prese forma.


Vi era poi Pitone, serpente di sesso femminile che proteggeva l'oracolo di Delfi. Fu incaricata da Era di seguire Latona tutt'attorno al mondo per impedirle di partorire i figli nati da una relazione adulterina di Zeus. Il piccolo Apollo,  tre giorni dopo la nascita, uccise Pitone con una delle sue infallibili frecce. In memoria dell'antica protettrice dell'oracolo, il sacerdote di Apollo a Delfi  fu da allora una donna e venne chiamata Pizia.

Non meno noto era il simbolo del serpente Ouroboro, che significa "che si mangia la coda", che forma un cerchio senza inizio né fine e che pare immobile, ma è in eterno movimento. Era simbolo del tempo ciclico, dell'energia universale che si consuma e si rinnova di continuo, rappresentando l'infinito, l'eternità, l'immortalità e perciò la perfezione.

Questo e altri interessanti aspetti del serpente nell'antica Grecia li trovate nell'interessante filmato

IL SIMBOLO DEL SERPENTE NELL'ANTICA GRECIA IL SIMBOLO DEL SERPENTE NELL'ANTICA GRECIA Reviewed by Polisemantica on mercoledì, maggio 09, 2018 Rating: 5

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